lunedì 7 gennaio 2013

UDC con MONTI per l'ITALIA.

Si sta avvicinando sempre più l'importante appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio, momento fondamentale, visto soprattutto il momento storico assai delicato che il nostro paese sta attraversando.
La seconda repubblica è fallita miseramente e forse con minore rimpianti della prima; è ora di dare vita alla terza repubblica, cosa che noi dell'UDC auspichiamo già da tempo.
Il nostro partito si è sicuramente distinto in quanto essere stato il primo ad accorgersi dell'impossibilità di governare con l'attuale sistema bipolare, è stato il primo a suggerire una terza via ed oggi si può affermare: per fortuna che è stata intrapresa la terza via.
La presenza del governo Monti ha permesso all'Italia di uscire da una situazione che definire critica è un complimento, ma il lavoro non è ancora finito, anzi è appena cominciato.
Se abbiamo messo in salvo il malato terminale (l'Italia), evitandogli la morte, oggi dobbiamo pensare a rinfrancarlo ed a creare la ripresa di cui il nostro paese ha bisogno.
Non è più tempo di facili promesse, di pifferai magici, di illusionismi vari, ma nemmeno di politiche classiste od ancorate a schemi che oggigiorno non sono più sostenibili.
E' giunto il tempo della responsabilità, di affrontare le situazioni nella loro realtà, non possiamo isolarci dal mondo esterno e dobbiamo essere elemento attivo nella formazione di un'Europa che diventi sempre più un soggetto unitario.
E' giunto il momento di unire, non di dividere; le forze responsabili uniscano l'impegno per far uscire l'Italia e gli Italiani da questo momento difficoltoso.
L'UDC c'è.
Alla Camera vota UDC.
Al Senato vota la lista con Monti per l'Italia

mercoledì 19 settembre 2012

PIANO SOSTA: AL VIA IL REFERENDUM??



A seguito della discussione pressoché tra sordi avvenuta in Consiglio Comunale il 18 u.s. vanno fatte alcune considerazioni.
La prima del tutto evidente, ma rimarcata da pochi, riguarda l’evidente spaccatura all’interno dell’IDV con l’unico rappresentante eletto in Consiglio, che fa scelte palesemente contrarie a quelle dell’unico assessore dell’IDV nominato dal Sindaco. La frattura diventa crepa anche nella maggioranza ove l’assessore Zivieri ricopre, (a titolo personale?), importanti ruoli come quello dell’assessorato al bilancio ed ai lavori pubblici con l’evidente imbarazzo nell’essere contestata dal rappresentante del proprio partito su uno dei progetti che, testardamente ed incurante delle critiche di tanti, porta avanti sul nuovo piano sosta.
Se questa maggioranza è così sicura della bontà del provvedimento perché non propone lei stessa la consultazione referendaria? In realtà rumors di corridoio non danno per scontato il gradimento del provvedimento anche nell’ambito della maggioranza.
La nostra posizione sul progetto di piano sosta è nota: lo riteniamo inutile, dannoso, iniquo e demagogico, ben venga la consultazione referendaria cui daremo il nostro appoggio anche nella raccolta firme e, al di là dei cavilli burocratici che pure vanno interpretati, la necessità di riportare a ragione un provvedimento, che ragionevole non è, deve prevalere su qualsiasi altra argomentazione.
Resta il fatto politico evidente di una maggioranza che perde i pezzi, non essendo più quella uscita dalle elezioni del 2010.
             Gilberto Bucci
Capogruppo Consiliare “La tua Faenza-UDC”

mercoledì 5 settembre 2012

ARGILLÀ - IL RESOCONTO


Sig. Sindaco, si è conclusa l’edizione 2012 di Argillà.

Come di consueto è opportuno tracciare un bilancio dell’evento, tenuto conto che dai banchi dell’opposizione abbiamo sempre votato a favore della realizzazione di Argillà a Faenza.
Buona come al solito l’affluenza di pubblico negli orari di apertura, interessanti gli eventi collaterali realizzati dai faentini, ottima la collaborazione del MIC con eventi di qualità. Poi arrivano le situazioni critiche derivate dalla mancata fornitura dei box standard a tutti gli espositori per pretesi “risparmi”; da qui la disomogeneità degli stands e la mancata fornitura di energia elettrica richiesta invece da ben 102 espositori su 170 per consentire la prosecuzione dell’esposizione anche nelle ore serali. Il black out voluto alle 20,00 ha impedito la prosecuzione serale fino alle 23,00 creando sconcerto tra i numerosi visitatori accorsi soprattutto da città vicine memori dell’edizione 2010 ove ci fu un’importante cornice di pubblico fino alle ore piccole. Un errore costato, da calcoli approssimativi, non meno di 200.000 euro tra mancati acquisti e mancata frequentazione di esercizi.
Ma questa non è la questione più importante legata alla mancata fornitura degli stands; vi è un aspetto, sottovalutato da molti, che è quello della sicurezza. Mentre gli stands forniti erano ancorati da blocchi di cemento collegati da stringhe di tela a norma, gli stands fai da te erano spesso non ancorati a terra, altri erano bloccati in maniera artigianale da latte piene di acqua o sassi collegati da cordini di nylon. Un’immagine da fiera del formaggio più che da evento internazionale che andrebbe assolutamente evitata per il futuro, tenendo conto anche delle rigide disposizioni in materia di sicurezza chiaramente disattese. Fortunatamente che io sappia non è accaduto nulla in tal senso, nonostante le pessime previsioni meteo, il tempo ha tenuto e non ha messo alla prova la tenuta degli stands, ma non si può invocare lo stellone portafortuna in eterno.
Nell’attesa di conoscere il responsabile della sicurezza che si è accollato tutti i rischi e premesso che abbiamo sempre sostenuto che Argillà è una manifestazione internazionale di straordinario interesse per la città, interrogo l’Amministrazione per conoscere se nell’edizione 2014, che auspichiamo si realizzi, sono previsti atteggiamenti diversi da parte della Giunta evitando “risparmi” che tali non sono, che portano solo negatività e danno all’immagine della manifestazione e della città intera ed evidenti rischi per la sicurezza del pubblico e degli espositori.

(Gilberto Bucci)
Capogruppo Consiliare “La tua Faenza-UDC”

domenica 12 agosto 2012

NOMINE SOCIETA’ PARTECIPATE: MALPEZZI HA TOPPATO ANCORA!


Dopo tanti proclami scaturiti dalla vicenda “Zagonara” circa la trasparenza e qualità degli amministratori nominati a gestire le società partecipate, ecco la montagna partorire il topolino. Dopo avere avuto in una decina di giorni la possibilità di valutare numerosi e qualificati curricula pervenuti, molti dei quali scartati per motivi politici, si nomina un Presidente di un’importante società partecipata(Azimut) a cui carico risulta un procedimento penale legato alla vicenda “Ghiarona”. Ora finchè il procedimento non è concluso nessuno può essere definito colpevole di alcunché, ma è sicuramente inopportuno procedere a nomine di tal fatta in ambito pubblico a gestire società che valgono centinaia di migliaia se non milioni di euro di denaro pubblico.
Malpezzi non può pretendere di presentare e sbandierare un codice etico per le nomine per poi disattenderlo il giorno dopo: anche questo è malcostume! Se la sinistra che governa queste lande non riesce a trovare altri amministratori, riunisca le società partecipate in una sola a portafoglio diversificato con un solo amministratore delegato ed un solo consiglio: si realizzerebbe un’importante risparmio ed un’economia che andrebbe a vantaggio degli utenti cioè di noi tutti. Il rovescio della medaglia nella riduzione degli incarichi è l’impossibilità di accontentare la miriade di partitini che compongono le coalizioni di sinistra, fino alle fazioni interne al PD stesso, con incarichi pubblici dosati da sempre in base al manuale Cancelli. 
Deve prevalere su tutto l’interesse generale, in questo modo prevale solo la fame di seggiole delle fazioni politiche e relative figuracce da parte di Malpezzi e della sua coalizione che dopo le promesse  di rinnovamento si trova fare le stesse cose di sempre con l’aggravante di una scarsa attenzione alla qualità degli amministratori.
A nostro avviso è opportuno procedere sin da ora alla sostituzione del Presidente  di Azimut, in attesa della riforma da noi auspicata.

Gilberto Bucci
capogruppo LTF-UDC Faenza

lunedì 18 giugno 2012

Aliquota irpef :ultimo giro di valzer

Durante il dibattito consiliare sull’applicazione dell’IMU ai contribuenti faentini, più volte è stato ribadito dai banchi della giunta: “le aliquote sono alte, ma non toccheremo l’IRPEF”.
Non è passato neanche un mese dalla affermazione ed ecco che arriva puntuale in commissione bilancio la proposta di ritocco delle aliquote IRPEF, ammantata da una sorta di finalità atta “a raggiungere condizioni di equità sociale”, come affermato dal duo Pasi-Piroddi.
A parte le scontate dichiarazioni della maggioranza, appare evidente che la fame disperata di denaro non è ancora saziata, il provvedimento porterà altro denaro nelle casse comunali, ma le strade continueranno ad essere dissestate, poi spenderanno 800.000 €. per il piano sosta con lo scopo di rendere ancora più inaccessibile il centro storico. Questa amministrazione presentatasi con grandi promesse e patti di trasparenza con i cittadini sta deludendo molti: i giri di valzer delle promesse non mantenute mentre le tasse crescono e risultati non se ne vedono in termini di miglioramento delle condizioni di vivibilità della città, sono sintomo di malessere. Se poi aggiungiamo la difficoltà del momento economico è evidente che stavolta non bastano le solite scuse di quando si viene trovati in fallo: non è un caso fortuito, ma una precisa volontà di aumentare il gettito fiscale smentendo se stessi ancora una volta amministrando una città che soffre come le altre di una crisi pesante.
Gilberto Bucci
Capogruppo LTF-UDC

domenica 27 maggio 2012

Dimissioni Zagonara-Aser

Finale non del tutto scontato quello della vicenda IDV-Zagonara-ASER, con l’amministratore delegato, a mio avviso senza titolo, a gestire l’ASER società a capitale pubblico e privato per i servizi mortuari. Le dimissioni sono state un gesto responsabile che toglie le castagne dal fuoco al Sindaco Malpezzi accusato di essersi piegato ai giochi di potere per avere avvallato quella nomina. La sinistra faentina ne esce con le ossa rotte: per la prima volta viene messa in discussione una decisione da sempre considerata routine in un sistema impermeabile ed impenetrabile che gestisce nomine e carriere con metodi tutti suoi che prescindono dalle capacità manageriali o politiche. Il “moloch”è incrinato? lo vedremo a breve, intanto fra le altre mi preme segnalare l’ambigua posizione in merito alla vicenda del presidente di Ravenna Holding, Gasperoni. Come può dalla sua posizione difendere un A.D. che non ha un curriculum valido per gestire il ruolo? E’ questo il metodo con cui si curano gli interessi delle società a partecipazione pubblica e quindi dei denari dei cittadini? Oppure come malignano in molti queste società sono semplici poltronifici ad uso e consumo dei partiti di maggioranza, che possono essere amministrate da chiunque perché decisioni e strategie vengono decise altrove? Domande senza risposte! Ma va fatta chiarezza!

Gilberto Bucci
Capogruppo LTF-UDC

sabato 19 maggio 2012

LA POLITICA E LE ILLUSIONI

Desta interesse la vicenda politica di Silvia Bandini dell’IDV, dimessasi dal Consiglio Comunale di Faenza, in aperto contrasto con le scelte operate dal suo partito nell’indicare persone a ricoprire incarichi di responsabilità. Innanzitutto una dimostrazione di coerenza apprezzabile per non essere scesa a compromessi o ad un “bel tacere” come spesso viene richiesto in caso di contrasti interni. La sua presa di posizione pubblica scoperchia il vaso di pandora del sistema di potere legato alla sinistra in questa regione, un sistema di potere la cui efficienza viene collaudata dai tempi di Stalin e che produce per il solo PD ravennate un bilancio di circa un milione di euro (parole del loro tesoriere), in grado di influenzare e gestire un sistema politico-economico fatto di maggioranze assolute ovunque e capace di condizionare anche le scelte dei partiti minori alleati. Pensavano forse i cosiddetti “malpezziani” faentini o Silvia Bandini di potere cambiare qualcosa? L’illusione si è sciolta come neve al sole: Malpezzi ha abbozzato, Silvia Bandini si è dimessa.
Il Sig. Zagonara, che a mio avviso non ha i titoli per fare l’amministratore di ASER, poteva più umilmente fare qualche anno in un CdA per maturare un curriculum, ora farebbe bene a rinunciare all’incarico. Una vicenda che rattrista e che dimostra ancora una volta che il cambiamento da tanti auspicato, per noi abitanti di queste lande, è una lontana chimera.

Gilberto Bucci
Capogruppo Consiliare “La tua Faenza-UDC”

mercoledì 16 maggio 2012

Bilancio 2012: la stangata

Il bilancio di previsione 2012 assume un’importanza particolare in quanto il primo che entra nel vivo del mandato amministrativo di questa giunta che aveva promesso discontinuità con il passato, ma che in realtà fatica a mettere insieme un progetto per il futuro della città. Riconosco il peso di un'eredità pesante lasciata dalla precedente amministrazione, basta citare alcune situazioni per capire che il barcamenarsi della giunta Malpezzi ha ragioni lontane dal presente. La questione Terre Naldi, il centro merci mai decollato, la gestione dell’immobile ex salesiani, la gestione del FAC, ora finalmente abbandonato, il peso dei contratti per l’ex seminario ,la gestione del PalaCattani, l’inagibilità del museo delle scienze naturali, servono solo per citare alcune delle questioni in grado di condizionare pesantemente l’azione di qualsiasi amministrazione. Una giunta ingabbiata dal passato con l’aggravante di una crisi economica ed occupazionale sempre più insistente, ha prodotto una previsione di bilancio piena di pesante tassazione per i faentini senza tenere conto delle reali condizioni dei settori economici e delle famiglie chiamate a pagare. Il ritardo cronico con cui si arriva all’approvazione farà perdere altro tempo per le alienazioni in divenire e la realizzazione delle poche opere pubbliche previste, ritardo dovuto in parte anche alla formulazione tecnica del bilancio per azioni strategiche che ha oberato oltremodo gli uffici. Le farraginose scelte messe in campo da questa amministrazione riguardano finora il piano sosta costoso e limitante per il centro storico e l’Unione dei Comuni costruita sulla disomogeneità degli aderenti senza un progetto comune: una casa costosa in cui si è costruito prima il tetto dei fondamenti! Da commentare rimangono solo le altissime aliquote IMU previste a bilancio: abbiamo proposto alcuni emendamenti per limitarne gli effetti e le distorsioni: il primo sull’iniqua volontà di tassare come seconda casa l’abitazione dei ricoverati in strutture protette, il secondo sulle abitazioni concesse in comodato gratuito a parenti che non possono essere considerate seconde case, il terzo per ridurre l’aliquota IMU sui terreni agricoli, settore martoriato da crisi di mercato e calamità naturali. Naturalmente dalla giunta non viene accolto nulla delle nostre proposte:quando non serve più neanche il buon senso credo che per la nostra città arriveranno giorni tristi.


Gilberto Bucci
Capogruppo LTF-UDC

giovedì 12 aprile 2012

Relazione del segretario al congresso del 31 Marzo 2012

Rinnovamento e responsabilità: per lo sviluppo della nostra comunità e del territorio unito.


Cari amici ed amiche, porgo un saluto a tutti gli intervenuti, ringraziandoli della presenza, significato questo, di un forte desiderio di partecipazione alla vita politica del partito e del Comune.
Ringrazio della loro presenza e per avere accolto il nostro invito il Presidente de La Tua Faenza Claudio Valmori, LTF, ricordo, formazione politica che attualmente fa gruppo consigliare insieme all’UDC.
Siamo giunti alla celebrazione del Primo Congresso Comprensoriale UDC del territorio dell’Unione dei comuni della Romagna Faentina, momento storico cruciale per il panorama politico del nostro paese; ci troviamo infatti, ormai al termine del periodo definito seconda repubblica, con lo sguardo rivolto verso un orizzonte che vede ancora molti dubbi, ma con una certezza che noi chiediamo al sistema paese e che noi abbiamo: il futuro dovrà essere segnato da un forte senso di responsabilità da parte di chi governa, verso il prossimo, con una reale centralità della persona riavvicinando le distanze sociali che si sono create usando come propulsore il merito e l’impegno.
Inizio sottolineando la struttura che ci siamo dati a livello organizzativo e che è stata condivisa dai rappresentanti di tutti i comuni coinvolti, mi riferisco alla formazione del Comitato Comprensoriale del nostro partito, comitato che non si va a sovrapporre ai livelli comunali, ma li integra, questo significa agire con coerenza.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di ridurre i livelli amministrativi del nostro paese, accorpando i servizi, riducendo i costi ma soddisfacendo le esigenze dei territori, bene, noi oggi siamo il primo partito che incentra la propria struttura organizzativa sul comprensorio, ponendosi avanti rispetto all’attuale divisione amministrativa e così diciamo: avanti con la riforma amministrativa facendo da esempio non solo all’interno del partito, che condivide e ci indica codesta direzione, ma anche e soprattutto all’esterno del nostro partito.
La scelta di organizzarci attraverso il Comitato Comprensoriale vuole essere anche e soprattutto il mezzo per promuovere l’azione politica per tutto il comprensorio, tendere, quindi, allo sviluppo economico e sociale del territorio con unità di intenti.
Dal 1° aprile 2009 coordino questo partito a livello comunale, ci siamo misurati prima nelle Europee del 2009, poi abbiamo affrontato le elezioni regionali e le comunali del 2010, elezioni in cui siamo sopravvissuti, correndo da soli, sia in regione che in comune, riuscendo in entrambi i casi a portare nostri validi rappresentanti, parlo di Silvia Noè e Gilberto Bucci; relativamente alle comunali abbiamo vissuto un clima difficile, in una situazione in cui tutti gli altri hanno lavorato per cancellare lo scudo crociato dalla Sala De Giovanni, nella scorsa primavera abbiamo trovato un compagno di viaggio nel partito dei pensionati ed abbiamo portato in Consiglio Provinciale Gian Franco Spadoni, raggiungendo un quasi 4,94% e un 5,83% di coalizione, nel territorio del Comune di Faenza ed un 4,86% a livello dell’intero comprensorio.
Abbiamo, ora iniziato quel percorso che ci deve vedere, a livello locale, come a livello nazionale, essere capofila nella formazione di una nuova classe politica, classe politica che deve essere nuova soprattutto nel modo di fare politica, occorre oggi più che mai ritrovare quella politica positiva che impegna le proprie energie a costruire e non ad abbattere; non ci possiamo più permettere di avere, al governo delle varie istituzioni, politici arroganti, tesi ad imporre le proprie volontà, che mentre pubblicamente affermano la volontà all’ascolto, poi nell’azione politica sono più sordi di chi non vuole sentire. Ma non possiamo permetterci neppure un’opposizione vuota nei contenuti e piena di contrapposizioni fini a se stesse che creano pochezza di idee e quindi grande aiuto per le giunte arroganti.
Le nostre scelte, sia nelle alleanze che negli organi amministrativi vogliono indicare una nuova via di cui dovremo essere protagonisti. Siamo stati i primi, i più coraggiosi e coloro i quali hanno indicato la strada, con l’aiuto di tanti amici che ringrazio pubblicamente e che erano con noi nei momenti più difficili ed ancora ci accompagnano nel percorso verso il nostro obiettivo.
Quando ci confrontiamo con gli altri partiti, che ora cavalcano le idee che noi proponavamo per primi, dobbiamo ricordaglielo, perché a volte se lo dimenticano o fanno f9nata di dimenticarlo.
L’attuale Amministrazione Comunale, è in carica da circa due anni ed aveva promesso grandi svolte nell’amministrazione cittadina. Svolte che almeno fino ad ora non ci sono state, a parte la cura dimagrante per cui vengono copiosamente finanziamenti e si aumentano i contributi dovuti al Comune; alcuni principi che hanno portato all’elezione del Sindaco Malpezzi, sono stati fino ad ora completamente disattesi:
- Lavoro ed occupazione: fino ad oggi nulla si è mosso se non aprire nuovi centri commerciali che hanno dato lavoro a pochi nuovi soggetti, perché per lo più si tratta di trasferimenti da altri punti vendita, in cattive condizioni di lavoro e naturalmente a tempo determinato brevissimo, la famosissima vicenda Omsa pare oggi risolta, anche se possiamo nutrire alcuni dubbi sulla sostenibilità del piano proposto dalla società subentrante, certo che in queste condizioni si deve correre qualche rischio e non bisogna dimenticare che è un problema nato nel passato causa l’ottusità degli allora amministratori;
- Cabina di regia: certo, si è costituita la cabina di regia, ma così come si è pensata è mezzo con il quale si delega potere alle associazioni di categoria; le quali al posto di tutelare i piccoli esercenti sono più attente a posizionarsi all’interno dei vari centri commerciali;
- Famiglia e servizi sociali: si è aumentato la retta negli asili e si è trattato un riforma di alloggi diurni per disabili alla stregua di una ripartizione di una cassetta di pesche, trattando gli stessi disabili come numeri;
- Sport: si è riusciti ad assegnare la più importante struttura sportiva faentina in fretta e furia oltre al termine perché si è predisposto un bando cervellotico ed in assoluto ritardo con le tempistiche necessarie;
- Trasparenza: si è resistito il più possibile nel non volere avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di Terre Naldi, argomento che abbiamo sempre trattato in maniera approfondita e di cui non abbiamo mai condiviso le azioni (non tutta l’opposizione si è comportata come noi);
- Ascolto: almeno ora si fa finta di ascoltare il cittadino, ma poi l’amministrazione si comporta sempre nella direzione che aveva previsto;
- Con la sanità l’amministrazione si è messa di trasverso a garanzia delle esigenze del comune, ho scritto: Sarà la volta buona? Sembra di no perché l’ASL di Ravenna si comporta con il comprensorio faentino come un uomo con due mani, da una mano concede poco, mentre dall’altra toglie molto,
Insomma notiamo che nell’operato della giunta non vi è una politica di lungo respiro e degli obiettivi da perseguire, quanto piuttosto un cercare di rincorrere le problematiche che di volta in volta si pongono, prendendo provvedimenti fini a sé stessi.
Potremmo, quindi, continuare ancora, insomma a Faenza, e nei Comuni del comprensorio abbiamo le attuali amministrazioni che avevano promesso cambio di rotta verso i malcontenti delle amministrazioni precedenti, ma dopo un timido tentativo tutto sta tornando come prima, con l’aggiunta di una scarsa programmazione dell’attività.
Probabilmente questa amministrazione paga un dazio di gioventù ed inesperienza e talvolta i buoni propositi che pure a volte si intravedono nell’azione di governo vengono puntualmente disattesi da atti pratici non attinenti ai propositi, sarà forse per i guardiani messi a custodia dell’azione dell’amministrazione da un parte di maggioranza?
Pensiamo di sì, ed è per questo motivo che ad oggi possiamo ritenerci soddisfatti di non essere entrati in una coalizione che ci avrebbe usato solo come pass partout per ottenere un più ampio consenso ed una legittimazione di parte, verso un universo che ci sostiene; non considerandoci forza responsabile di governo, con la quale occorre confrontarsi in maniera propositiva.
Anche nei comuni facenti parte del territorio comprensoriale inciampiamo spesso in amministrazioni che sono dedite all’aiuto di pochi e tralasciano l’interesse generale di molti, partendo da opachi criteri per affidamento di incarichi, per giungere a scelte di cui non si capisce l’utilità oggettiva, per arrivare all’arroganza che impone le scelte e limita il confronto costruttivo.
Ricordo che questo comitato racchiuderà i comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo, oltre a quello di Faenza e come detto le problematiche che riguardano questi comuni sono altrettanti stringenti ricordo ad esempio:
- Il problema delle infrastrutture stradali, per cui occorre creare collegamenti più agevoli tra i comuni montani e la direttrice della Via Emilia, oltre ad un collegamento esterno nella parte nord-est di Faenza ed il superamento dall’esterno, del centro storico di Castel Bolognese,
- il nodo fondamentale della trasparenza al pubblico delle attività di dipendenti od amministratori pubblici, risulta difficilmente giustificabile per una giunta, in un momento di ristrettezze economiche, la non richiesta di pagamento di una provvisionale comminata dal giudice a seguito di un illecito in attività pubblica, senza poi citare la stitichezza di informazioni e la ritrosia nel registrare i consigli comunali.
- il problema della sicurezza presente in tutto il comprensorio e forse anche oltre, con episodi criminosi che hanno colpito il territorio.
- infine citiamo il proliferare di centri commerciali in pochissimo spazio che non fanno altro che danneggiare il piccolo commerciante.
Questi sono solo alcune delle criticità emersa dalle varie discussioni, ma si può facilmente intuire come il lavoro da fare sia piuttosto intenso.
I prossimi anni devono essere caratterizzati dall’attenzione ad alcuni aspetti del nostro territorio, nello specifico:
- occorre progettare una strategia di sviluppo economico correggendo quello che è l’ormai sempre più preponderante vocazione commerciale del nostro territorio,
- occorre porre grande attenzione a quello che è la sicurezza dei cittadini, superando il concetto di extracomunitario = delinquente, quanto invece programmare attività di prevenzione del crimine attraverso le forze di polizia presenti nel territorio,
- dovremo porre rimedio alla carenza dei deficit infrastrutturali che ho evidenziato in precedenza,
- dovremo avere un ruolo fondamentale nella ristrutturazione scolastica che la provincia sta compiendo all’interno di tutto il territorio,
- non possiamo dimenticare quello che è ancora un aspetto fondamentale dell’economia del comprensorio e cioè l’agricoltura,
- dare una reale trasparenza alle attività pubbliche.
Il nostro partito ha mostrato coerenza con le proprie idee, i propri valori, ma soprattutto con le proprie azioni politiche, noi tutti dovremo dimostrare questa coerenza con le nostre azioni, infatti è di questo che ci dobbiamo occupare, sì i valori sono importanti e le idee pure e sono la molla per l’azione politica, ma poi è quest’ultima ciò che incide nella comunità ed è lì che ci dobbiamo misurare. Andando un pochino oltre lo stretto recinto comunale o comprensoriale, noi dobbiamo porre la massima attenzione ad applicare nella quotidianità dell’azione politica quelli che sono i principi sociali che ci vengono insegnati dalla chiesa, solo con l’esempio reale delle nostre azioni, saremo veramente credibili nei confronti degli amici e dell’opinione pubblica più in generale.
Non potremo e non dovremo sottovalutare l’importante appuntamento elettorale che vede già interessato il nostro comprensorio parlo, ovviamente delle comunali a Riolo Terme, dove grazie anche al nostro lavoro l’opposizione si dovrebbe presentare compatta con una lista unitaria a sostegno di Vincenzo Valenti. Il nostro partito dovrà essere presente in maniera attiva in questa competizione elettorale, in quanto, nelle ultime elezioni comunali il centro sinistra non ha raggiunto il 50% dei consensi, pur vincendo. La competizione sarà per noi assai dura ed in salita e proprio per questo motivo dobbiamo dare il massimo sostegno ai nostri amici riolesi.
Vedete, a livello nazionale, come pure a livello locale ci troviamo in una situazione terribile, disuguaglianze portate all’eccesso in tutti i campi.
Ma, attenzione: si è data la colpa al governo Berlusconi che per tutto il suo mandato, non ha praticamente governato questo paese, lasciandolo in balia degli eventi e dei fattori esterni, preoccupandosi solo di mere questione personali, o quantomeno particolari, ma raramente generali: tutto vero, infatti da quando si è passati al governo Monti si è avuta un’accelerazione notevole sul piano delle riforme, dei rapporti internazionali e dell’azione politica. Tutto ciò si è potuto, però reggere, perché la parte maggiore dell’opposizione non aveva nulla da eccepire, in realtà; pur verbalmente dimostrando antagonismo. La prova provata l’abbiamo nelle regioni dove governa l’opposizione nazionale, prima dell’attuale governo, anche in quelle regioni capita ciò che capita a livello nazionale, solo che le parti sono invertite.
Dobbiamo lavorare perché i partiti maggiori modifichino la loro azione politica diventando forze di esempio positivo, il PDL deve abbandonare il metodo d’azione mirato al consenso immediato e virare verso più nobili obiettivi, come il contribuire alla costruzione di un nuovo sistema di società che porti alla crescita nel medio-lungo periodo, il PD deve sganciarsi dalla sinistra radicale e dal populismo dipietrista che fatto di tutto tranne contribuire ad un nuovo sviluppo sociale.
Non è più possibile procedere su questi livelli, siamo al collasso del sistema; siamo in una situazione, per certi versi simile al dopo guerra (fatte naturalmente le dovute e rispettose proporzioni): dobbiamo ricostruire il sistema paese e sembra che abbiamo iniziato, ora vogliamo continuare e sostenere questo governo che finalmente mette in campo idee, proposte ed azioni concrete, dopo anni di governi impegnati a studiare metodi di comunicazione od a rammaricarsi che la comunicazione non è stata all’altezza delle azioni (nulla di serio e responsabile in tutto questo).
Permettetemi una piccola digressione su questo punto; ritengo personalmente l’epoca del dopoguerra, quindi fino alla fine degli anni ’50, un epoca foriera di ottime proposte e di ottime attività politiche, il tutto partì dal Manuale di Camaldoli del ‘43, nel monastero dell’Appennino si riunirono rappresentati delle associazioni cattoliche più importanti per evidenziare quali fossero i principi pratici sul quale fondare l‘Italia del dopo conflitto bellico, quel manuale fu la guida per gli anni successivi.
I primi periodi furono momenti di responsabilità politica collettiva e questo dobbiamo chiedere ai nostri politici, poi ci furono le elezioni che crearono una maggioranza ed un’opposizione e così dovrà avvenire anche oggi. Quegli anni furono gli anni di quello che la maggior parte considera il più grande statista italiano: Alcide De Gasperi, capofila di una classe politica che fece rinascere e ridisegnò l’Italia.
Torniamo ai giorni nostri: il nostro partito ha subito traumi, scossoni, attacchi, ma come la ginestra del Leopardi, non si è mai spezzato ed anzi ad ogni colpo preso si è rinforzato, oggi noi vogliamo essere il motore propulsivo di quello che deve essere il cambiamento della politica e della società nel nostro paese e nel nostro comune.
Questi cambiamenti non possono venire attraverso rivolte popolari o moti di piazza, perché altrimenti correremmo il rischio di ripetere un altro 1992, con la fine della 1^ repubblica e la creazione di un modello indefinibile, e faticoso anche da spiegare, socialisti provenienti da sinistra che vanno a destra, repubblicani e democratici cristiani che stanno sia a destra che a sinistra, movimenti che non si sa se definire liberali o liberisti ed altri che non si sa se definire riformatori od accentratori, giustizialisti o secessionisti.
La lista per la definizione del Comitato comprensoriale di Faenza collegata alla mia candidatura ha la definizione “Rinnovamento e responsabilità: un impegno per la comunità ed il territorio unito”, con il chiaro obiettivo di costituire un punto di riferimento per coloro i quali auspicano un vero rinnovamento nell’azione amministrativa della città e dei territori, utilizzando il mezzo della responsabilità andando ad intervenire laddove ce n’è reale bisogno senza finti proclami, essendo tutto questo un preciso impegno verso i componenti della comunità locale, considerando comunque il territorio comprensoriale come un'unica entità e percorso di sviluppo e non un istituzione che si sovrappone ad altre.
Dobbiamo essere in grado di fare nostri, i principi appena esposti ed unirli nelle medesima azione politica, nel senso più ampio della questione, oltre a quei principi morali, sociali e liberali che la dottrina sociale mette in campo e che fanno parte del DNA dei nostri iscritti, dei nostri sostenitori, dei nostri simpatizzanti e dei nostri elettori.
Sotto l’aspetto puramente economico non possiamo più rimandare l’appuntamento con l’applicazione puntuale dell’economia sociale di mercato, strada che ci permetterà di uscire dal tunnel della crisi, sostenendo soggetti del terzo settore, ridando vigore al nostro sistema economico e coinvolgendo positivamente coloro i quali vogliano occuparsi nel mondo del lavoro.
”Rinnovamento ed impegno per il bene comune del territorio e dei cittadini” era la mission dello scorso congresso, con un impronta più locale, abbiamo messo ed ancora mettiamo il massimo impegno per il nostro territorio ed i nostri concittadini per quanto concerne il rinnovamento dicevamo oltre 2 anni fa:
“La nostra azione deve tendere al rinnovamento; fenomeno di rinnovamento che deve avere due chiavi di lettura:
- rinnovamento interno al partito per dare nuova linfa all’azione politica della nostra formazione, sostenendo nuove energie che intendono impegnarsi in politica, facendo, comunque tesoro delle preziose esperienze passate.
- rinnovamento fuori dal partito con un chiaro riferimento al governo del Comune: l’attuale assetto di governo non ha dato risposte soddisfacenti a molti faentini, infatti il malcontento è tangibile, occorre quindi modificare nettamente l’attuale assetto di governo della città proponendo un nuovo progetto politico.“
Ritengo che abbiamo cominciato il rinnovamento: interno al partito, a partire dal livello comunale.
Non possiamo più permetterci di dire che vogliamo il voto dei cattolici e che siamo il loro partito di riferimento; dobbiamo invece mettere in pratica quelli che sono i principi ispiratori dei movimenti cattolici; li abbiamo sfiorati prima: la moralità dell’azione politica, la socialità della comunità, la libertà che abbiamo anche scritto nel nostro simbolo, mettendo al centro di ogni nostra attività la persona; se sapremo fare questo avremo il voto dei cattolici e anche dei non cattolici
Chiudo citando questo passaggio di cui non dirò la fonte, ma che mi accompagna spesso nel pensiero e che chiedo a tutti voi di condividere:
La ricerca del bene immediato può portare al male futuro, la sopportazione del male immediato può portare al bene futuro.
Un sacrificio presente, inteso quindi come male o fatica, porterà ad una condizione futura migliore, inteso come miglioramento complessivo della comunità e perché no crescita di consenso.
Questa, amici, è la nostra direzione, marciamo uniti senza farci distrarre.

Il Coordinatore Comunale Uscente di Faenza
Massimiliano Dapporto

lunedì 2 aprile 2012

1° congresso del Comprensorio dei Comuni della Romagna Faentina

Sabato 31 marzo 2012, a Faenza (Sala Ziani), si è svolto il primo Congresso comprensoriale dell'UDC Faentino, comprendente tutti i comuni dell'Unione dei Comuni della Romagna Faentina (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme, Solarolo), per procedere all'elezione del segretario e del Comitato comprensoriali del Partito scudocrociato faentino.
Alla presenza del Presidente del Gruppo consiliare UDC della Regione Emilia-Romagna Silvia Noé, sotto la presidenza del segretario provinciale Giancarlo Frassineti, è stato eletto all'unanimità, per acclamazione, segretario comprensoriale Massimiliano Dapporto, faentino, quarantatreenne, promotore finanziario.
Collegato alla candidatura di Dapporto è stato eletto il nuovo Comitato comprensoriale Faentino, composto da 18 membri oltre al segretario, in rappresentanza di tutti i comuni del comprensorio, costituito da: Paolo Alquati, Giuseppe Bentivoglio, Gilberto Bucci, Gian Maria Bugané, Maria Teresa Cavallari, Monica Cavina, Gian Luca Cimatti, Patrizia Domenicali, Marco Donati, Primo Galeati, Daniela Gamberini, Piergiorgio Ghinassi, Daniela Mazzoni, Roberto Morini, Luigi Neri, Paolo Placci, Aldo Scapoli, Roberto Zanzi.
L'organizzazione su ambito comprensoriale risponde all'esigenza di adeguare gli Organi del Partito alla nuova realtà politico-amministrativa, l'Unione dei Comuni della Romagna Faentina. Nella propria relazione Dapporto ha ricordato il percorso politico intrapreso dell'UDC, con la fuoriuscita dallo schema bipolare per tracciare una nuova via che, mantenendo ferme le motivazioni politiche, si confronta costruttivamente con le proposte che si riconoscono in tutto od in parte nei temi da sempre sostenuti dalla formazione scudocrociata.
Noé ha illustrato i provvedimenti necessari, benché dolorosi, messi in atto dal Governo Monti: la debolezza del Paese richiede riforme strutturali, misure rigorose di contenimento della spesa pubblica accanto a politiche di sviluppo, con la ridefinizione del sistema Italia e delle governance ad ogni livello.
Ha inoltre evidenziato alcuni sprechi e inefficienze della Regione Emilia-Romagna e ha illustrato le iniziative del gruppo regionale UDC per il contenimento dell'IMU. Hanno portato un saluto di buon lavoro ai congressisti il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, il rappresentante della Confcooperative Carlo Dalmonte, il segretario Femca-Cisl Lorenzo Zoli, il presidente della Lista civica La Tua Faenza Claudio Valmori, il coordinatore faentino PdL Luciano Spada, il segretario faentino PD Savino Dalmonte.
Fra i numerosi soci intervenuti il consigliere comunale faentino Gilberto Bucci, la consigliera nazionale UDC Daniela Mazzoni, il consigliere provinciale Gianfranco Spadoni.