venerdì 21 ottobre 2011

Sanità: cronaca di una fine annunciata

Nulla di nuovo per noi sotto il sole in questa ultima vicenda che vede coinvolto ancora una volta il disimpegno della gestione ravennate della sanità riguardo ai servizi sul territorio faentino.
Paghiamo un carissimo prezzo perché la sinistra ha accettato, senza opporre un minimo di resistenza, l’aggregazione dell’ASL n. 37 in un’unica ASL provinciale, mentre altre città limitrofe come Forlì, Cesena, Imola hanno programmato la realizzazione di nuove strutture all’avanguardia, a Faenza è stato solo tolto in servizi, reparti, prestazioni e soprattutto prospettive.
Quello di Faenza era un ospedale fra i primi in Romagna, ora vediamo l’attività ridotta in molti casi ad ambulatoriale, abbiamo ascoltato promesse ripetute nel tempo che non hanno mai avuto una conseguenza pratica: è al di là da venire la realizzazione dell’ala est e la ristrutturazione del Pronto Soccorso con una prospettiva pratica che va visibilmente verso l’ampliamento della lungodegenza, con attività di scarsa specializzazione negli altri reparti.
Oggi la politica, specialmente coloro che hanno governato Faenza da vent’anni, deve interrogarsi sulle proprie colpe, le proprie inadempienze, sulla volontà sempre espressa e mai messa in atto di cambiare realmente le cose: siamo in una deriva che deve essere fermata.


Non bastano certo le parole del Sindaco o un documentino fatto dal Consiglio Comunale utile solo a tacitare qualche coscienza e dagli effetti pratici inconsistenti, occorre un impegno preciso ed inequivocabile per far sì che la nostra città abbia un ruolo decisivo nella programmazione sanitaria per quello che riguarda la prospettiva del nosocomio faentino indispensabile non solo al comprensorio, ma anche a quella parte di Toscana che gravita inevitabilmente sulla Romagna.
Sono cose dette e ridette ed inascoltate. Con la vicenda Pediatria cominciamo a vedere gli effetti della ottusa sordità della sinistra in tema di sanità.


Gilberto Bucci
Capogruppo Consiliare “La Tua Faenza-UDC”

lunedì 10 ottobre 2011

Cattolici: Non rifaremo la Dc, ma qualcosa di nuovo

(ANSA) - ROMA, 9 OTT - 'Il Papa ha ribadito la necessita' di un impegno dei cattolici per salvare l'Italia e l'auspicio che una nuova generazione entri in politica. Eppure, leggendo i giornali si avverte un misto di inquietudine e di paura, come se essere democratici cristiani sia una colpa da emendare. E' bene che tutti si tranquillizzino: nessuno puo' o vuole rifare la DC o ricostruire steccati fra credenti e non'. E' quanto scrive il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini sul suo blog.
'Dopo il fallimento di troppe ricette di questi anni - Spiega Casini - tutti, nel PD come nel PDL, sentono che c'e' bisogno di qualcosa di nuovo che recuperi forti valori e ricette per la crescita, a partire dalle politiche per la famiglia.
Affermiamo con orgoglio che questo non e' un peccato, ma una grande occasione per tanti di riscoprire la politica con la 'P' maiuscola. Per questo non saranno le minacce a farci deflettere', conclude il leader centrista. (ANSA).





Pier Ferdinando Casini

Unione di Centro