giovedì 2 febbraio 2012

L'Università delle frottole

Chi ha buona memoria ricorderà con quanta supponenza, qualche anno fa, la passata Amministrazione Comunale presentò il progetto universitario legato al riutilizzo degli ex Salesiani di Faenza. Ci ammannirono di grandi discorsi, fumosi progetti: una tavola imbandita di ogni grande progetto culturale e didattico legato all’universo mondo. Ci parlarono del museo del mare, del corso universitario legato alla diplomazia balcanica di cui molto a spese del contribuente faentino per un complessivo di trenta!! (30) milioni di euro circa. Alle nostre rimostranze circa l’evidente fumosità del progetto, la mancanza di un planing relativo al rientro economico ed alle destinazioni precise dei fondi, ci tacciarono di ignoranza e scarsa visuale verso gli alti destini della città così “sapientemente” guidata tant’è che, pur contro ogni ragionevole dubbio, la maggioranza di sinistra approvò a tambur battente la delibera sicura di avere in pugno la gloria. A distanza di pochi anni, dopo la materializzazione della scarsa prospettiva del progetto iniziale ed un’iniezione di raziocinio, è da poco arrivata in Consiglio Comunale una delibera con cui sostanzialmente si elimina tutta la parte da noi sempre definita “fumosa” o fantasiosa lasciando in piedi solo ciò che è concreto e tangibile. La delibera che ci dà ragione è stata votata tranquillamente anche da quei consiglieri di maggioranza presenti nella passata legislatura senza battere ciglio, pur sapendo di avere sostenuto poco tempo fa l’esatto contrario; ora a me non interessano facili recriminazioni, mi interessa sapere solo quanto è costato alle finanze comunali questo “esperimento” che, con più buon senso e più umiltà, si sarebbe potuto evitare.
Lo stesso ragionamento sono a farlo per l’Unione dei Comuni appena partita: prima di tutto per l’anomalia di unire un Comune di 60.000 abitanti con altri cinque di piccole dimensioni, alcuni di questi già uniti nella gestione della ex Comunità Montana, con un diverso conferimento di funzioni ed una organizzazione amministrativa ancora tutta da definire. In questa condizione i pur validi funzionari delle amministrazioni associate sono in difficoltà a far partire una macchina così articolata e complessa che deve essere efficiente e dare risposte ad esigenze e realtà così diverse. La nostra proposta di dare vita ad una condizione più snella e meno intrecciata, attraverso la realizzazione di un’associazione tra Comuni solo per alcune funzioni specifiche, non è stata ovviamente presa in considerazione: la mia impressione è che anche in questo caso il tempo ci darà ragione. Ovviamente daremo il nostro contributo affinché il denaro pubblico venga ben utilizzato e si arrivi ad un funzionamento accettabile, ma, visti i precedenti, lo scetticismo è d’obbligo.

Gilberto Bucci
Capogruppo Consiliare “La tua Faenza-UDC”