A margine delle discussioni e delle prese di posizione relative all’arrivo del mega outlet di Faenza vanno registrate alcune considerazioni. Innanzi tutto va analizzata la posizione delle associazioni di categoria dei commercianti faentini tanto silenti da non presentare neppure un’osservazione al piano particolareggiato del progetto in questione,tanto silenti da sostenere solo la giusta battaglia dei commercianti del centro storico contro l’apertura domenicale, rimuovendo il problema vero, vale a dire lo spostamento a valle della città di tutto l’interesse per lo shopping.
L’altra questione riguarda il biglietto da visita di Faenza. Si era chiesto ed ottenuto uno spazio alle Maioliche per la promozione del territorio, da sempre però rimasto tristemente e clamorosamente vuoto di iniziative che spettano all’Amministrazione Comunale ed ora si tenta di propinare la stessa formula per il mega outlet, favoleggiando chissà quali ritorni per l’immagine di Faenza. Ma qualcuno si è mai chiesto qual è il primo impatto di ciascuna delle decine di migliaia di persone che dovrebbero raggiungere l’immensa area commerciale adiacente il casello di Faenza? Un tanfo orribile, una puzza ributtante,che ti “pettina” se apri il finestrino, uno schifo cui neppure chi abita nei pressi riesce ad abituarsi, tant’è che è in corso l’ennesima protesta con raccolta di firme. Con questo biglietto da visita, conosciuto ahimè oramai in tutta Italia,chi si avventura a conoscere la città, nonostante il valore delle sue bellezze artistiche e culturali? Una serie di incongruenze che sicuramente mettono in serio dubbio la sbandierata positività di tutto l’impianto messo in piedi dalla sinistra per dare alla grande distribuzione la priorità dell’offerta commerciale nel comprensorio faentino e non solo. Ci mancherebbe solo che, pur con un grande investimento, pur con una riscossione importante di oneri da parte dei Comuni, non si risolvessero neanche in parte i gravi problemi occupazionali del nostro territorio! Un’ultima considerazione va fatta sull’assetto economico del territorio ora pesantemente e definitivamente sbilanciato sul commerciale,mentre servirebbero investimenti ed iniziative volte a rafforzare il tessuto produttivo: non servono altri luoghi ove spendere denaro, occorrono luoghi ove produrre ricchezza e lavoro, meglio formiche che cicale..! In tutto questo la nuova Giunta di Faenza ha semplicemente portato a termine le intenzioni della passata Giunta comunale, sempre di sinistra ma ferocemente criticata tra primarie ed elezioni,poi fotocopiata negli atteggiamenti. Tutto cambi, perché nulla cambi….
L’altra questione riguarda il biglietto da visita di Faenza. Si era chiesto ed ottenuto uno spazio alle Maioliche per la promozione del territorio, da sempre però rimasto tristemente e clamorosamente vuoto di iniziative che spettano all’Amministrazione Comunale ed ora si tenta di propinare la stessa formula per il mega outlet, favoleggiando chissà quali ritorni per l’immagine di Faenza. Ma qualcuno si è mai chiesto qual è il primo impatto di ciascuna delle decine di migliaia di persone che dovrebbero raggiungere l’immensa area commerciale adiacente il casello di Faenza? Un tanfo orribile, una puzza ributtante,che ti “pettina” se apri il finestrino, uno schifo cui neppure chi abita nei pressi riesce ad abituarsi, tant’è che è in corso l’ennesima protesta con raccolta di firme. Con questo biglietto da visita, conosciuto ahimè oramai in tutta Italia,chi si avventura a conoscere la città, nonostante il valore delle sue bellezze artistiche e culturali? Una serie di incongruenze che sicuramente mettono in serio dubbio la sbandierata positività di tutto l’impianto messo in piedi dalla sinistra per dare alla grande distribuzione la priorità dell’offerta commerciale nel comprensorio faentino e non solo. Ci mancherebbe solo che, pur con un grande investimento, pur con una riscossione importante di oneri da parte dei Comuni, non si risolvessero neanche in parte i gravi problemi occupazionali del nostro territorio! Un’ultima considerazione va fatta sull’assetto economico del territorio ora pesantemente e definitivamente sbilanciato sul commerciale,mentre servirebbero investimenti ed iniziative volte a rafforzare il tessuto produttivo: non servono altri luoghi ove spendere denaro, occorrono luoghi ove produrre ricchezza e lavoro, meglio formiche che cicale..! In tutto questo la nuova Giunta di Faenza ha semplicemente portato a termine le intenzioni della passata Giunta comunale, sempre di sinistra ma ferocemente criticata tra primarie ed elezioni,poi fotocopiata negli atteggiamenti. Tutto cambi, perché nulla cambi….
Gilberto Bucci
Capogruppo LTF-UDC
Capogruppo LTF-UDC