L’attuale O.P. Villa Stacchini fa parte della storia della nostra città: fu costruita nel 1927, era una struttura poli specialistica chiamata Villa Alina ed aveva anche un reparto di maternità. Ha sempre svolto negli anni un ruolo importante nella società faentina ed attraverso numerosi adeguamenti ha da sempre dato risposte precise ad integrazione dei servizi erogati dalle strutture pubbliche. In particolare negli ultimi anni, pur con l’attività limitata alla lungo degenza riabilitativa, i riscontri delle commissioni mediche e dei pazienti sono sempre stati estremamente positivi, esercitando una funzione sociale importante per decine di famiglie. La struttura, pur con possibilità ricettive più alte, fino a ieri era convenzionata per 42 posti letto con pazienti inviati a vario titolo dal SSN che in molti casi erano in condizioni difficili e non adeguatamente stabilizzati, ciò nonostante, grazie all’abnegazione del personale, le persone malate sono state sempre adeguatamente curate. Con una media di circa 400 ricoverati l’anno di un’età media di oltre 80 anni, l’O.P. Villa Stacchini ha costituito una risposta importante alle esigenze e, qualche volta, ai drammi di tantissime famiglie faentine, non in grado di assistere o curare adeguatamente i propri cari colpiti da malattie lunghe e spesso irreversibili. Una gestione corretta ed una funzione sociale importantissima per la città stroncate inopinatamente dalla decisione della direzione ASL di chiudere la convenzione anche per gli ultimi 42 posti letto. Una decisione che se da un lato provoca la sospensione dell’attività dell’O.P., mette nella disperazione decine di famiglie che non sanno più ove rivolgersi per avere assistenza per i propri cari in condizioni difficili. Il ruolo e la funzione dell’O.P. Villa Stacchini non possono essere certo compensati dall’assistenza domiciliare e neppure dai (pochi) posti letto di nuova istituzione presso l’Ospedale per gli Infermi di Faenza per di più gestito da personale infermieristico con l’intervento del medico di guardia solo in caso di necessità. In un quadro complessivo di insufficienti risposte specialmente per i casi più gravi prima trattati da Villa Stacchini, rimangono le richieste pressanti ed accorate delle famiglie affinché si continui l’attività oramai irrevocabilmente sospesa. Nel silenzio generale e colpevole di troppi politici e di troppa stampa locale si è consumato un danno pesantissimo ed ingiustificabile alla quantità e qualità dei servizi sanitari sul territorio, ancor più grave se consideriamo l’invecchiamento progressivo della popolazione per cui questi servizi sarebbero da incrementare. Testimonianza pesante di quanto valore si dia alla persona è il tono della lettera con cui l’ASL comunica l’intenzione di chiudere il convenzionamento con l’O.P. Villa Stacchini: si parla di “dismissione degli invii” e “chiusura del rapporto di fornitura”. Vorrei ricordare al dr. Carradori che in una città ove dal venerdì al lunedì non è possibile neanche fare un esame “doppler”, sarebbe opportuno ricordare che si parla di uomini o donne: esseri umani e delle loro famiglie e non di bulloni. Se toccherà a noi amministrare glielo ricorderemo.
Gilberto Bucci
Capogruppo Consiliare “La tua Faenza-UDC”
Candidato a Sindaco di Faenza