giovedì 21 aprile 2011

SERVE CAMBIO DI ROTTA PER IL MIC DI FAENZA

All’indomani del dibattito consiliare sul MIC, occorre fare qualche considerazione.
Dopo la relazione del Presidente Rivola, che ha illustrato le azioni e le difficoltà economiche in cui deve operare, dopo le lodi di rito da parte di alcuni esponenti del PD, il Consiglio Comunale non è riuscito a dare a mio avviso quegli indirizzi necessari a superare il momento di difficoltà attuale ed a proiettarsi in una prospettiva futura.
Nel mio intervento ho ribadito che gli ingentissimi investimenti di decenni devono essere giustificati nei confronti dei faentini. Per anni infatti si sono curati investimenti strutturali sovrabbondanti le esigenze, mentre non si è sufficientemente curata la promozione e la cura dell’immagine ed i risultati in termini di ritorno per la città sono stati scarsi.
Occorre oggi mettere in campo un nuovo progetto culturale fatto di azioni consequenziali all’interno di una direttiva in cui nulla sia lasciato al caso. Troppe volte si è operato in maniera slegata con azioni o promozioni occasionali senza un progetto complessivo ed organico di sviluppo culturale e turistico. Per troppi anni si sono usati male i denari pubblici nella gestione del MIC, a partire dalla struttura faraonica, tant’è che questa viene usata anche per cene e feste che, in assenza di altro, hanno ben poco da spartire con una corretta gestione di beni culturalmente preziosi. Si deve realizzare una nuova condizione di gestione che curi meno gli aspetti ludici e si occupi meglio della tutela del patrimonio artistico o della biblioteca in cui in caso di acquazzoni piove dentro ammalorando volumi ed opere: il tetto non si ripara perché non ci sono i soldi??? Occorre quindi partire da alcuni punti fermi con il blocco di nuovi investimenti strutturali e con la partenza di un nuovo progetto che curi gli aspetti culturali e turistici , valorizzando il patrimonio del MIC. A ciò poco, temo, servirà il connubio tra MIC e FAC, specialmente se quest’ultimo continuerà ad essere solo spese e chiacchiere.
Il MIC è una realtà troppo avulsa dalla vita e dalla conoscenza dei faentini, molti non sanno quasi nulla del Museo, tanti non sanno cosa vi sia dentro perché è fuori dai loro interessi diretti e se in una pubblicazione recente sui personaggi di interesse pubblico (i più noti di Faenza) non risulta esserci il presidente del MIC , la questione diventa inquietante. La nostra speranza è che finalmente si metta in moto un progetto di rilancio, confidiamo nell’esperienza maturata altrove dalla nuova Direttrice, Dr.ssa Casali affinché si realizzi finalmente una gestione più professionale e più pragmatica che sfoci in un nuovo corso per il MIC.
Tutto questo dire non è stato ancora una volta compreso dalle maestrine dalla penna rossa del PD, che ancora una volta con la presunzione di essere i depositari della cultura, hanno difeso le gestioni passate fatte di sprechi ed inefficienza: hanno perso un’altra occasione per tacere o per capire.

Bucci Gilberto