giovedì 12 aprile 2012

Relazione del segretario al congresso del 31 Marzo 2012

Rinnovamento e responsabilità: per lo sviluppo della nostra comunità e del territorio unito.


Cari amici ed amiche, porgo un saluto a tutti gli intervenuti, ringraziandoli della presenza, significato questo, di un forte desiderio di partecipazione alla vita politica del partito e del Comune.
Ringrazio della loro presenza e per avere accolto il nostro invito il Presidente de La Tua Faenza Claudio Valmori, LTF, ricordo, formazione politica che attualmente fa gruppo consigliare insieme all’UDC.
Siamo giunti alla celebrazione del Primo Congresso Comprensoriale UDC del territorio dell’Unione dei comuni della Romagna Faentina, momento storico cruciale per il panorama politico del nostro paese; ci troviamo infatti, ormai al termine del periodo definito seconda repubblica, con lo sguardo rivolto verso un orizzonte che vede ancora molti dubbi, ma con una certezza che noi chiediamo al sistema paese e che noi abbiamo: il futuro dovrà essere segnato da un forte senso di responsabilità da parte di chi governa, verso il prossimo, con una reale centralità della persona riavvicinando le distanze sociali che si sono create usando come propulsore il merito e l’impegno.
Inizio sottolineando la struttura che ci siamo dati a livello organizzativo e che è stata condivisa dai rappresentanti di tutti i comuni coinvolti, mi riferisco alla formazione del Comitato Comprensoriale del nostro partito, comitato che non si va a sovrapporre ai livelli comunali, ma li integra, questo significa agire con coerenza.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di ridurre i livelli amministrativi del nostro paese, accorpando i servizi, riducendo i costi ma soddisfacendo le esigenze dei territori, bene, noi oggi siamo il primo partito che incentra la propria struttura organizzativa sul comprensorio, ponendosi avanti rispetto all’attuale divisione amministrativa e così diciamo: avanti con la riforma amministrativa facendo da esempio non solo all’interno del partito, che condivide e ci indica codesta direzione, ma anche e soprattutto all’esterno del nostro partito.
La scelta di organizzarci attraverso il Comitato Comprensoriale vuole essere anche e soprattutto il mezzo per promuovere l’azione politica per tutto il comprensorio, tendere, quindi, allo sviluppo economico e sociale del territorio con unità di intenti.
Dal 1° aprile 2009 coordino questo partito a livello comunale, ci siamo misurati prima nelle Europee del 2009, poi abbiamo affrontato le elezioni regionali e le comunali del 2010, elezioni in cui siamo sopravvissuti, correndo da soli, sia in regione che in comune, riuscendo in entrambi i casi a portare nostri validi rappresentanti, parlo di Silvia Noè e Gilberto Bucci; relativamente alle comunali abbiamo vissuto un clima difficile, in una situazione in cui tutti gli altri hanno lavorato per cancellare lo scudo crociato dalla Sala De Giovanni, nella scorsa primavera abbiamo trovato un compagno di viaggio nel partito dei pensionati ed abbiamo portato in Consiglio Provinciale Gian Franco Spadoni, raggiungendo un quasi 4,94% e un 5,83% di coalizione, nel territorio del Comune di Faenza ed un 4,86% a livello dell’intero comprensorio.
Abbiamo, ora iniziato quel percorso che ci deve vedere, a livello locale, come a livello nazionale, essere capofila nella formazione di una nuova classe politica, classe politica che deve essere nuova soprattutto nel modo di fare politica, occorre oggi più che mai ritrovare quella politica positiva che impegna le proprie energie a costruire e non ad abbattere; non ci possiamo più permettere di avere, al governo delle varie istituzioni, politici arroganti, tesi ad imporre le proprie volontà, che mentre pubblicamente affermano la volontà all’ascolto, poi nell’azione politica sono più sordi di chi non vuole sentire. Ma non possiamo permetterci neppure un’opposizione vuota nei contenuti e piena di contrapposizioni fini a se stesse che creano pochezza di idee e quindi grande aiuto per le giunte arroganti.
Le nostre scelte, sia nelle alleanze che negli organi amministrativi vogliono indicare una nuova via di cui dovremo essere protagonisti. Siamo stati i primi, i più coraggiosi e coloro i quali hanno indicato la strada, con l’aiuto di tanti amici che ringrazio pubblicamente e che erano con noi nei momenti più difficili ed ancora ci accompagnano nel percorso verso il nostro obiettivo.
Quando ci confrontiamo con gli altri partiti, che ora cavalcano le idee che noi proponavamo per primi, dobbiamo ricordaglielo, perché a volte se lo dimenticano o fanno f9nata di dimenticarlo.
L’attuale Amministrazione Comunale, è in carica da circa due anni ed aveva promesso grandi svolte nell’amministrazione cittadina. Svolte che almeno fino ad ora non ci sono state, a parte la cura dimagrante per cui vengono copiosamente finanziamenti e si aumentano i contributi dovuti al Comune; alcuni principi che hanno portato all’elezione del Sindaco Malpezzi, sono stati fino ad ora completamente disattesi:
- Lavoro ed occupazione: fino ad oggi nulla si è mosso se non aprire nuovi centri commerciali che hanno dato lavoro a pochi nuovi soggetti, perché per lo più si tratta di trasferimenti da altri punti vendita, in cattive condizioni di lavoro e naturalmente a tempo determinato brevissimo, la famosissima vicenda Omsa pare oggi risolta, anche se possiamo nutrire alcuni dubbi sulla sostenibilità del piano proposto dalla società subentrante, certo che in queste condizioni si deve correre qualche rischio e non bisogna dimenticare che è un problema nato nel passato causa l’ottusità degli allora amministratori;
- Cabina di regia: certo, si è costituita la cabina di regia, ma così come si è pensata è mezzo con il quale si delega potere alle associazioni di categoria; le quali al posto di tutelare i piccoli esercenti sono più attente a posizionarsi all’interno dei vari centri commerciali;
- Famiglia e servizi sociali: si è aumentato la retta negli asili e si è trattato un riforma di alloggi diurni per disabili alla stregua di una ripartizione di una cassetta di pesche, trattando gli stessi disabili come numeri;
- Sport: si è riusciti ad assegnare la più importante struttura sportiva faentina in fretta e furia oltre al termine perché si è predisposto un bando cervellotico ed in assoluto ritardo con le tempistiche necessarie;
- Trasparenza: si è resistito il più possibile nel non volere avviare un’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di Terre Naldi, argomento che abbiamo sempre trattato in maniera approfondita e di cui non abbiamo mai condiviso le azioni (non tutta l’opposizione si è comportata come noi);
- Ascolto: almeno ora si fa finta di ascoltare il cittadino, ma poi l’amministrazione si comporta sempre nella direzione che aveva previsto;
- Con la sanità l’amministrazione si è messa di trasverso a garanzia delle esigenze del comune, ho scritto: Sarà la volta buona? Sembra di no perché l’ASL di Ravenna si comporta con il comprensorio faentino come un uomo con due mani, da una mano concede poco, mentre dall’altra toglie molto,
Insomma notiamo che nell’operato della giunta non vi è una politica di lungo respiro e degli obiettivi da perseguire, quanto piuttosto un cercare di rincorrere le problematiche che di volta in volta si pongono, prendendo provvedimenti fini a sé stessi.
Potremmo, quindi, continuare ancora, insomma a Faenza, e nei Comuni del comprensorio abbiamo le attuali amministrazioni che avevano promesso cambio di rotta verso i malcontenti delle amministrazioni precedenti, ma dopo un timido tentativo tutto sta tornando come prima, con l’aggiunta di una scarsa programmazione dell’attività.
Probabilmente questa amministrazione paga un dazio di gioventù ed inesperienza e talvolta i buoni propositi che pure a volte si intravedono nell’azione di governo vengono puntualmente disattesi da atti pratici non attinenti ai propositi, sarà forse per i guardiani messi a custodia dell’azione dell’amministrazione da un parte di maggioranza?
Pensiamo di sì, ed è per questo motivo che ad oggi possiamo ritenerci soddisfatti di non essere entrati in una coalizione che ci avrebbe usato solo come pass partout per ottenere un più ampio consenso ed una legittimazione di parte, verso un universo che ci sostiene; non considerandoci forza responsabile di governo, con la quale occorre confrontarsi in maniera propositiva.
Anche nei comuni facenti parte del territorio comprensoriale inciampiamo spesso in amministrazioni che sono dedite all’aiuto di pochi e tralasciano l’interesse generale di molti, partendo da opachi criteri per affidamento di incarichi, per giungere a scelte di cui non si capisce l’utilità oggettiva, per arrivare all’arroganza che impone le scelte e limita il confronto costruttivo.
Ricordo che questo comitato racchiuderà i comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo, oltre a quello di Faenza e come detto le problematiche che riguardano questi comuni sono altrettanti stringenti ricordo ad esempio:
- Il problema delle infrastrutture stradali, per cui occorre creare collegamenti più agevoli tra i comuni montani e la direttrice della Via Emilia, oltre ad un collegamento esterno nella parte nord-est di Faenza ed il superamento dall’esterno, del centro storico di Castel Bolognese,
- il nodo fondamentale della trasparenza al pubblico delle attività di dipendenti od amministratori pubblici, risulta difficilmente giustificabile per una giunta, in un momento di ristrettezze economiche, la non richiesta di pagamento di una provvisionale comminata dal giudice a seguito di un illecito in attività pubblica, senza poi citare la stitichezza di informazioni e la ritrosia nel registrare i consigli comunali.
- il problema della sicurezza presente in tutto il comprensorio e forse anche oltre, con episodi criminosi che hanno colpito il territorio.
- infine citiamo il proliferare di centri commerciali in pochissimo spazio che non fanno altro che danneggiare il piccolo commerciante.
Questi sono solo alcune delle criticità emersa dalle varie discussioni, ma si può facilmente intuire come il lavoro da fare sia piuttosto intenso.
I prossimi anni devono essere caratterizzati dall’attenzione ad alcuni aspetti del nostro territorio, nello specifico:
- occorre progettare una strategia di sviluppo economico correggendo quello che è l’ormai sempre più preponderante vocazione commerciale del nostro territorio,
- occorre porre grande attenzione a quello che è la sicurezza dei cittadini, superando il concetto di extracomunitario = delinquente, quanto invece programmare attività di prevenzione del crimine attraverso le forze di polizia presenti nel territorio,
- dovremo porre rimedio alla carenza dei deficit infrastrutturali che ho evidenziato in precedenza,
- dovremo avere un ruolo fondamentale nella ristrutturazione scolastica che la provincia sta compiendo all’interno di tutto il territorio,
- non possiamo dimenticare quello che è ancora un aspetto fondamentale dell’economia del comprensorio e cioè l’agricoltura,
- dare una reale trasparenza alle attività pubbliche.
Il nostro partito ha mostrato coerenza con le proprie idee, i propri valori, ma soprattutto con le proprie azioni politiche, noi tutti dovremo dimostrare questa coerenza con le nostre azioni, infatti è di questo che ci dobbiamo occupare, sì i valori sono importanti e le idee pure e sono la molla per l’azione politica, ma poi è quest’ultima ciò che incide nella comunità ed è lì che ci dobbiamo misurare. Andando un pochino oltre lo stretto recinto comunale o comprensoriale, noi dobbiamo porre la massima attenzione ad applicare nella quotidianità dell’azione politica quelli che sono i principi sociali che ci vengono insegnati dalla chiesa, solo con l’esempio reale delle nostre azioni, saremo veramente credibili nei confronti degli amici e dell’opinione pubblica più in generale.
Non potremo e non dovremo sottovalutare l’importante appuntamento elettorale che vede già interessato il nostro comprensorio parlo, ovviamente delle comunali a Riolo Terme, dove grazie anche al nostro lavoro l’opposizione si dovrebbe presentare compatta con una lista unitaria a sostegno di Vincenzo Valenti. Il nostro partito dovrà essere presente in maniera attiva in questa competizione elettorale, in quanto, nelle ultime elezioni comunali il centro sinistra non ha raggiunto il 50% dei consensi, pur vincendo. La competizione sarà per noi assai dura ed in salita e proprio per questo motivo dobbiamo dare il massimo sostegno ai nostri amici riolesi.
Vedete, a livello nazionale, come pure a livello locale ci troviamo in una situazione terribile, disuguaglianze portate all’eccesso in tutti i campi.
Ma, attenzione: si è data la colpa al governo Berlusconi che per tutto il suo mandato, non ha praticamente governato questo paese, lasciandolo in balia degli eventi e dei fattori esterni, preoccupandosi solo di mere questione personali, o quantomeno particolari, ma raramente generali: tutto vero, infatti da quando si è passati al governo Monti si è avuta un’accelerazione notevole sul piano delle riforme, dei rapporti internazionali e dell’azione politica. Tutto ciò si è potuto, però reggere, perché la parte maggiore dell’opposizione non aveva nulla da eccepire, in realtà; pur verbalmente dimostrando antagonismo. La prova provata l’abbiamo nelle regioni dove governa l’opposizione nazionale, prima dell’attuale governo, anche in quelle regioni capita ciò che capita a livello nazionale, solo che le parti sono invertite.
Dobbiamo lavorare perché i partiti maggiori modifichino la loro azione politica diventando forze di esempio positivo, il PDL deve abbandonare il metodo d’azione mirato al consenso immediato e virare verso più nobili obiettivi, come il contribuire alla costruzione di un nuovo sistema di società che porti alla crescita nel medio-lungo periodo, il PD deve sganciarsi dalla sinistra radicale e dal populismo dipietrista che fatto di tutto tranne contribuire ad un nuovo sviluppo sociale.
Non è più possibile procedere su questi livelli, siamo al collasso del sistema; siamo in una situazione, per certi versi simile al dopo guerra (fatte naturalmente le dovute e rispettose proporzioni): dobbiamo ricostruire il sistema paese e sembra che abbiamo iniziato, ora vogliamo continuare e sostenere questo governo che finalmente mette in campo idee, proposte ed azioni concrete, dopo anni di governi impegnati a studiare metodi di comunicazione od a rammaricarsi che la comunicazione non è stata all’altezza delle azioni (nulla di serio e responsabile in tutto questo).
Permettetemi una piccola digressione su questo punto; ritengo personalmente l’epoca del dopoguerra, quindi fino alla fine degli anni ’50, un epoca foriera di ottime proposte e di ottime attività politiche, il tutto partì dal Manuale di Camaldoli del ‘43, nel monastero dell’Appennino si riunirono rappresentati delle associazioni cattoliche più importanti per evidenziare quali fossero i principi pratici sul quale fondare l‘Italia del dopo conflitto bellico, quel manuale fu la guida per gli anni successivi.
I primi periodi furono momenti di responsabilità politica collettiva e questo dobbiamo chiedere ai nostri politici, poi ci furono le elezioni che crearono una maggioranza ed un’opposizione e così dovrà avvenire anche oggi. Quegli anni furono gli anni di quello che la maggior parte considera il più grande statista italiano: Alcide De Gasperi, capofila di una classe politica che fece rinascere e ridisegnò l’Italia.
Torniamo ai giorni nostri: il nostro partito ha subito traumi, scossoni, attacchi, ma come la ginestra del Leopardi, non si è mai spezzato ed anzi ad ogni colpo preso si è rinforzato, oggi noi vogliamo essere il motore propulsivo di quello che deve essere il cambiamento della politica e della società nel nostro paese e nel nostro comune.
Questi cambiamenti non possono venire attraverso rivolte popolari o moti di piazza, perché altrimenti correremmo il rischio di ripetere un altro 1992, con la fine della 1^ repubblica e la creazione di un modello indefinibile, e faticoso anche da spiegare, socialisti provenienti da sinistra che vanno a destra, repubblicani e democratici cristiani che stanno sia a destra che a sinistra, movimenti che non si sa se definire liberali o liberisti ed altri che non si sa se definire riformatori od accentratori, giustizialisti o secessionisti.
La lista per la definizione del Comitato comprensoriale di Faenza collegata alla mia candidatura ha la definizione “Rinnovamento e responsabilità: un impegno per la comunità ed il territorio unito”, con il chiaro obiettivo di costituire un punto di riferimento per coloro i quali auspicano un vero rinnovamento nell’azione amministrativa della città e dei territori, utilizzando il mezzo della responsabilità andando ad intervenire laddove ce n’è reale bisogno senza finti proclami, essendo tutto questo un preciso impegno verso i componenti della comunità locale, considerando comunque il territorio comprensoriale come un'unica entità e percorso di sviluppo e non un istituzione che si sovrappone ad altre.
Dobbiamo essere in grado di fare nostri, i principi appena esposti ed unirli nelle medesima azione politica, nel senso più ampio della questione, oltre a quei principi morali, sociali e liberali che la dottrina sociale mette in campo e che fanno parte del DNA dei nostri iscritti, dei nostri sostenitori, dei nostri simpatizzanti e dei nostri elettori.
Sotto l’aspetto puramente economico non possiamo più rimandare l’appuntamento con l’applicazione puntuale dell’economia sociale di mercato, strada che ci permetterà di uscire dal tunnel della crisi, sostenendo soggetti del terzo settore, ridando vigore al nostro sistema economico e coinvolgendo positivamente coloro i quali vogliano occuparsi nel mondo del lavoro.
”Rinnovamento ed impegno per il bene comune del territorio e dei cittadini” era la mission dello scorso congresso, con un impronta più locale, abbiamo messo ed ancora mettiamo il massimo impegno per il nostro territorio ed i nostri concittadini per quanto concerne il rinnovamento dicevamo oltre 2 anni fa:
“La nostra azione deve tendere al rinnovamento; fenomeno di rinnovamento che deve avere due chiavi di lettura:
- rinnovamento interno al partito per dare nuova linfa all’azione politica della nostra formazione, sostenendo nuove energie che intendono impegnarsi in politica, facendo, comunque tesoro delle preziose esperienze passate.
- rinnovamento fuori dal partito con un chiaro riferimento al governo del Comune: l’attuale assetto di governo non ha dato risposte soddisfacenti a molti faentini, infatti il malcontento è tangibile, occorre quindi modificare nettamente l’attuale assetto di governo della città proponendo un nuovo progetto politico.“
Ritengo che abbiamo cominciato il rinnovamento: interno al partito, a partire dal livello comunale.
Non possiamo più permetterci di dire che vogliamo il voto dei cattolici e che siamo il loro partito di riferimento; dobbiamo invece mettere in pratica quelli che sono i principi ispiratori dei movimenti cattolici; li abbiamo sfiorati prima: la moralità dell’azione politica, la socialità della comunità, la libertà che abbiamo anche scritto nel nostro simbolo, mettendo al centro di ogni nostra attività la persona; se sapremo fare questo avremo il voto dei cattolici e anche dei non cattolici
Chiudo citando questo passaggio di cui non dirò la fonte, ma che mi accompagna spesso nel pensiero e che chiedo a tutti voi di condividere:
La ricerca del bene immediato può portare al male futuro, la sopportazione del male immediato può portare al bene futuro.
Un sacrificio presente, inteso quindi come male o fatica, porterà ad una condizione futura migliore, inteso come miglioramento complessivo della comunità e perché no crescita di consenso.
Questa, amici, è la nostra direzione, marciamo uniti senza farci distrarre.

Il Coordinatore Comunale Uscente di Faenza
Massimiliano Dapporto