mercoledì 2 dicembre 2009

Alternativi alla sinistra radicale e diversi da questo Centro-Destra

La politica faentina, come quella nazionale, soffre di un bipolarismo che trasforma i partiti in fazioni ed il popolarismo in populismo, con gravi rischi per la libertà di ciascuno di noi, non affronta i problemi e si arrocca sui pregiudizi. Le grandi fusioni bipolari sono sostanzialmente fallite, sembrano edifici costruiti senza il cemento della condivisione di ideali e tremano di fronte alle decisioni, non prendendole o facendo ricorso alla consultazione delle primarie. Occorre rinnovare e cambiare il quadro politico riportando al centro il timone del governo della città, agendo con intelligenza, ragionevolezza, con rispetto delle istituzioni democratiche e delle leggi, con l’etica delle scelte compatibili con l’ambiente, della trasparenza, della correttezza, dell’ascolto, con quella dote dimenticata che è l’umiltà del servizio alla città. Il ruolo della politica deve essere quello di mediare tra le esigenze dello sviluppo e le esigenze degli ultimi per costituire quel collante della società che evita le divisioni e le prevaricazioni, agendo con giustizia per il raggiungimento del bene comune. A Faenza il patto fiduciario tra politica e cittadini si è rotto per vari motivi, occorre rinsaldarlo con una nuova proposta che provenga dal centro.