Appare decisamente sconclusionata la polemica apertasi tra la Curia di Faenza e Modigliana e l’Amministrazione Comunale.
Se da un lato è apprezzabile il tentativo della Giunta e del Sindaco di arginare un debito imponente lasciato in eredità dai passati amministratori, dall’altro è evidente che non si può risparmiare su tutto soprattutto se si parla di sicurezza degli studenti e dell’adeguatezza dei luoghi deputati ad ospitare lo studio e le lezioni. Esistono prerogative di cui l’Amministrazione Comunale deve farsi garante: già in passato abbiamo avuto segnalazioni circa la necessità di adeguamento degli edifici in questione e certamente il Sindaco non può farsi garante della prosecuzione di una condizione di inadeguatezza, come non può paventare una sorta di “esproprio proletario” di antica memoria. Per quanto riguarda poi la costruzione di un nuovo edificio scolastico, soluzione sempre possibile, occorre ricordare la storia della Don Milani a poche centinaia di metri dall’ex Seminario. Una storia tipica dei lavori pubblici: un cantiere durato una ventina di anni, una lievitazione dei costi importante di un progetto già costosissimo; il risultato finale è un edificio scolastico dal costo insostenibile, pur senza la palestra, e che secondo molti assomiglia alla “scuola dei puffi”. Fatte queste considerazioni mi corre l’obbligo di invitare il Sindaco ad essere più raziocinante nell’affrontare la spinosa questione: la via obbligata è, secondo il mio modesto parere, quella dell’accordo con la Curia cercando di ottenere la migliori condizioni possibili fatte salve le prerogative di adeguatezza e sicurezza degli ambienti, altre strade sono difficilmente percorribili.
Se da un lato è apprezzabile il tentativo della Giunta e del Sindaco di arginare un debito imponente lasciato in eredità dai passati amministratori, dall’altro è evidente che non si può risparmiare su tutto soprattutto se si parla di sicurezza degli studenti e dell’adeguatezza dei luoghi deputati ad ospitare lo studio e le lezioni. Esistono prerogative di cui l’Amministrazione Comunale deve farsi garante: già in passato abbiamo avuto segnalazioni circa la necessità di adeguamento degli edifici in questione e certamente il Sindaco non può farsi garante della prosecuzione di una condizione di inadeguatezza, come non può paventare una sorta di “esproprio proletario” di antica memoria. Per quanto riguarda poi la costruzione di un nuovo edificio scolastico, soluzione sempre possibile, occorre ricordare la storia della Don Milani a poche centinaia di metri dall’ex Seminario. Una storia tipica dei lavori pubblici: un cantiere durato una ventina di anni, una lievitazione dei costi importante di un progetto già costosissimo; il risultato finale è un edificio scolastico dal costo insostenibile, pur senza la palestra, e che secondo molti assomiglia alla “scuola dei puffi”. Fatte queste considerazioni mi corre l’obbligo di invitare il Sindaco ad essere più raziocinante nell’affrontare la spinosa questione: la via obbligata è, secondo il mio modesto parere, quella dell’accordo con la Curia cercando di ottenere la migliori condizioni possibili fatte salve le prerogative di adeguatezza e sicurezza degli ambienti, altre strade sono difficilmente percorribili.
Gilberto Bucci
Capogruppo in Consiglio Comunale LTF-UDC