Dopo
tanti proclami scaturiti dalla vicenda “Zagonara” circa la trasparenza e
qualità degli amministratori nominati a gestire le società partecipate, ecco la
montagna partorire il topolino. Dopo avere avuto in una decina di giorni la
possibilità di valutare numerosi e qualificati curricula pervenuti, molti dei
quali scartati per motivi politici, si nomina un Presidente di un’importante
società partecipata(Azimut) a cui carico
risulta un procedimento penale legato alla vicenda “Ghiarona”. Ora finchè il
procedimento non è concluso nessuno può essere definito colpevole di alcunché,
ma è sicuramente inopportuno procedere a nomine di tal fatta in ambito pubblico
a gestire società che valgono centinaia di migliaia se non milioni di euro di
denaro pubblico.
Malpezzi
non può pretendere di presentare e sbandierare un codice etico per le nomine
per poi disattenderlo il giorno dopo: anche questo è malcostume! Se la sinistra
che governa queste lande non riesce a trovare altri amministratori, riunisca le
società partecipate in una sola a portafoglio diversificato con un solo
amministratore delegato ed un solo consiglio: si realizzerebbe un’importante
risparmio ed un’economia che andrebbe a vantaggio degli utenti cioè di noi
tutti. Il rovescio della medaglia nella riduzione degli incarichi è
l’impossibilità di accontentare la miriade di partitini che compongono le
coalizioni di sinistra, fino alle fazioni interne al PD stesso, con incarichi
pubblici dosati da sempre in base al manuale Cancelli.
Deve
prevalere su tutto l’interesse generale, in questo modo prevale solo la fame di
seggiole delle fazioni politiche e relative figuracce da parte di Malpezzi e
della sua coalizione che dopo le promesse di rinnovamento si trova fare le stesse cose
di sempre con l’aggravante di una scarsa attenzione alla qualità degli
amministratori.
A nostro avviso
è opportuno procedere sin da ora alla sostituzione del Presidente di Azimut, in attesa della riforma da noi
auspicata.
capogruppo LTF-UDC Faenza