giovedì 11 marzo 2010

QUALE FAMIGLIA?

Leggiamo che Malpezzi vuole mettere la famiglia al centro, ma ci stiamo chiedendo quale famiglia?
Infatti mentre rilascia dichiarazioni in cui manifesta la volontà di mettere la famiglia al centro della comunità civile, il Partito Repubblicano Italiano divulga un volantino dove si dice: “aggiorniamo e rafforziamo il concetto di Famiglia, arricchendone il significato di legame affettivo ancor prima che giuridico, riconoscendo l’esistenza di un società plurale e tutelando le coppie di fatto”.
Inoltre nel programma di “Sinistra per Faenza” si pone di fondamentale importanza l’istituzione di un registro delle coppie di fatto (persone conviventi per qualsiasi motivo, amici, cugini, studenti o altro) per equipararle in toto ad una famiglia fondata sul matrimonio.
Rispettando le scelte di ciascun cittadino e senza discriminarne alcuno, occorre comunque dare delle priorità e quindi, considerando che il PRI e Sinistra per Faenza sono parte integrante della coalizione di centro-sinistra, riteniamo utile per l’elettore faentino porsi il seguente quesito: DI QUALE FAMIGLIA PARLIAMO?
Nel caso in cui il sindaco diventi Malpezzi, dopo avere messo nel programma riferimenti al testamento biologico, ci si dovrà attendere una politica che preveda la priorità dell’aiuto alle famiglie fondate sul matrimonio o piuttosto una politica che preveda come priorità l’aiuto alle coppie di fatto sulla falsariga della legge regionale?
Ricordiamo che la legge regionale mette sullo stesso piano, dal punto di vista delle graduatorie pubbliche, la famiglia fondata sul matrimonio e due qualsiasi conviventi come ad esempio studenti che soggiornano nello stesso locale, purchè iscritti nello stesso stato di famiglia.
Ecco una delle incongruenze riscontrabili nelle esternazioni della coalizione del centro-sinistra che sono il frutto dell’accorpamento di realtà assai eterogenee frutto di radici etiche e culturali profondamente diverse.
Noi riteniamo che, pur comprendendo il pensiero di chi sceglie semplicemente di convivere anziché contrarre matrimonio, la priorità legislativa debba essere data a chi sceglie di prendere pubblico impegno nei confronti della società per diverse ragioni, innanzitutto per promuovere l’istituto della famiglia (elemento fondamentale della comunità), e per premiare chi sceglie di impegnarsi con dei legami forti; non è più possibile pensare che oggi chi si sposa sia un eroe, il matrimonio, per noi, è la naturale conseguenza dell’amore tra due persone che vogliano il bene proprio e dell’intera società.
Segretario Comunale UDC
Massimiliano Dapporto