Sentire la parola “ristrutturazione” in ambito sanitario mette di defualt in allarme chi la sente o chi la legge. Il termine è usato spesso per significare “chiusura”di funzioni o reparti che vengono sostituiti da prestazioni ambulatoriali riservate alla diagnostica od a situazioni di patologie lievi, questo comporta per i faentini ,nel caso dovessero essere ricoverati , per molte patologie la necessità di migrare altrove. Sarebbe necessario conoscere il numero dei faentini che, propria sponte, si recano negli ospedali limitrofi di Forlì o Imola efficienti e ben collegati, in rapporto a quelli che d’ufficio da Faenza vengono inviati a Ravenna attraverso il Pronto Soccorso o da altri reparti non sufficientemente attrezzati. Circa il trionfalismo del Direttore Generale e del Sindaco uscente, riportati dalla stampa locale,sorgono parecchi dubbi ed interrogativi: si parla ad esempio di investimenti per 2 mln di € ,in quanto tempo? Se sono quattro anni citati all’inizio le cifre sono irrisorie ,ma anche se si trattasse di uno stanziamento annuale basterebbe appena per mantenere l’aggiornamento. Basti pensare che per l’acquisto di un apparecchio sostanzialmente semplice come un mammografo, occorrono ben 500.000 euro! Se poi si sostiene come un fatto di grande utilità e di grande efficienza avere spostato ed accorpato gli ambulatori ORL e Oculistici e si omette di dire che fine hanno fatto le degenze o che il servizio non copre i giorni festivi o le domeniche, è logico chiedersi ancora una volta quale sarà il futuro del nostro antico e glorioso Ospedale per gli Infermi. Si evince dalle dichiarazioni oltretutto, che le principali dirigenze sono a Ravenna ,quindi non a Faenza, e che questo non produce certo eccellenza per il nostro Ospedale il cui ruolo rischia di diventare sempre più quello di “piccolo polo satellite” in cui neanche una semplice gastroscopia può essere effettuata come dimostrano purtroppo i fatti avvenuti,con le tragiche conseguenze che conosciamo. Da rilevare ancora il trattamento riservato ai “post acuti”,malati non ancora stabilizzati e bisognosi di assistenza medica,che spesso presentano episodi di acuzie di notevole gravità. Ora sono affidati solo a personale infermieristico,che, per quanto ben preparato, non può risolvere casi di drammatico aggravamento e di assumersene la responsabilità. Vorremo una Sanità non solo più efficiente, ma anche più umana che trattasse nei documenti ufficiali la persona ammalata non come “utente” o “inviato”,ma da uomo o donna in difficoltà e bisognosa di cure e non come un arido DRG. Nonostante la disponibilità ed il lodevole spirito partecipativo del personale nel rapporto con il paziente, i cittadini faentini saranno costretti sempre più costretti a trasferte onerose e poco riguardose del rapporto umano con i propri cari: basti pensare ad una neo mamma con un piccolo in precarie condizioni costretta al trasferimento a Ravenna perché a Faenza in Pediatria non si ricoverano più i bambini!
Il mio impegno sarà quello di ridiscutere in tutte le sedi del futuro dei servizi sanitari nel faentino, per invertire una tendenza inaccettabile.
Il mio impegno sarà quello di ridiscutere in tutte le sedi del futuro dei servizi sanitari nel faentino, per invertire una tendenza inaccettabile.
Gilberto Bucci
Candidato a Sindaco di Faenza
Candidato a Sindaco di Faenza