Nel quadro di una riorganizzazione “calata” dall’alto e condivisa solo dalla sinistra faentina, inesorabilmente l’Ospedale per gli Infermi è stato “riqualificato” vale a dire depauperato delle sue prerogative principali, trasferendo il polo sanitario quasi totalmente a Ravenna:
- pressoché tutte le dirigenze sono trasferite a Ravenna ed i Primari vengono in periferia solo poche ore a settimana; è evidente che il paziente preferisce il ricovero ove vi è la presenza stabile del primario;
- le decurtazioni tecnologiche sono evidenti nei reparti e servizi, per cui il paziente quando viene trasferito per esami o altro perde fiducia nonostante l’abnegazione dei medici e del personale;
- tutto questo provoca la presenza di alcuni reparti attivi solo sulla carta con indici di occupazione irrilevanti per cui nella strategia vengono “riqualificati” vale a dire chiusi coprendosi politicamente le spalle;
- la drastica riduzione di Pediatria provoca la necessità di trasferire i neonati a rischio a Ravenna con probabili rischi e provoca una sensazione di precarietà;
- la “riqualificazione” di Neurologia ridotta pochi posti letto nell’ambito della lungodegenza obbliga al trasferimento in altri ospedali di malati acutissimi(es. affetti da ictus) con gravissimi rischi.
Abbiamo l’obiettivo di recuperare Faenza al ruolo che le compete in campo sanitario per assistere correttamente i nostri concittadini e tutti coloro che dalle vallate che fisiologicamente gravitano su Faenza per l’assistenza sanitaria,vale a dire Marradi, Modigliana e Tredozio, Riolo Terme, Casola e Palazzuolo sul Senio.
Intendiamo riaprire il confronto con la Direzione ASL e la Regione su alcuni punti senza trascurarne altri non citati:
- le Dirigenze per recuperare a Faenza punti di eccellenza non solo ambulatoriali
Intendiamo riaprire il confronto con la Direzione ASL e la Regione su alcuni punti senza trascurarne altri non citati:
- le Dirigenze per recuperare a Faenza punti di eccellenza non solo ambulatoriali
- la Riqualificazione dei Reparti ed il loro adeguamento tecnologico
- la Pediatria affinché anche i neonati a rischio possano essere ricoverati ed assistiti in loco, garanzia anche per il futuro di Ostetricia
- la Neurologia affinché venga dotata degli spazi e delle attrezzature necessarie ad evitare trasferimenti di pazienti in grave pericolo di vita
- la Unità Terapia Intensiva Coronaria annunciata in chiusura per trasferimento a Ravenna, ove vi è già stata trasferita l’attività interventistica, nonostante nei casi di trattamento di infartuati il tempo sia preziosissimo per il buon fine dell’intervento stesso
- l’utilizzo delle sale operatorie poco attive a Faenza mentre vi sono liste di attesa a Ravenna
- la formazione di liste di attesa che vanno sempre a colpire le classi sociali meno abbienti, mentre le strutture private convenzionate potrebbero ovviare a tempi troppo lunghi per i pazienti.
Va ricordato infine l’ultimo aspetto troppo spesso sottovalutato: l’Ospedale è uno dei maggiori punti occupazionali della città; la diminuzione certa dei servizi provoca anche un danno globale all’economia cittadina, oltre alla perdita dei posti letto vi sono anche i posti di lavoro. Come abbiamo già visto nel caso della sciagurata chiusura del convenzionamento con la Casa di Cura Stacchini, oltre a servizi indispensabili per la città si sono persi numerosi posti di lavoro nella cooperativa sociale che gestiva tutta l’attività.
Abbiamo spesso sentito parlare di grandi investimenti nel nosocomio faentino: viene quasi sempre omesso che si tratta di messe a norma di legge di reparti che altrimenti non sarebbero praticabili, altre spese sono rivolte ad attrezzare attività ambulatoriali ad orario, ben poche risorse sono mirate quindi a sostenere le specialità con possibilità di ricovero.
Ci aspetta un quindi compito durissimo per invertire una tendenza che vede penalizzata la nostra città: mi impegno insieme a tutta la lista che mi sostiene ad aprire un confronto forte forte e serrato per cambiare una condizione davvero inaccettabile.
Va ricordato infine l’ultimo aspetto troppo spesso sottovalutato: l’Ospedale è uno dei maggiori punti occupazionali della città; la diminuzione certa dei servizi provoca anche un danno globale all’economia cittadina, oltre alla perdita dei posti letto vi sono anche i posti di lavoro. Come abbiamo già visto nel caso della sciagurata chiusura del convenzionamento con la Casa di Cura Stacchini, oltre a servizi indispensabili per la città si sono persi numerosi posti di lavoro nella cooperativa sociale che gestiva tutta l’attività.
Abbiamo spesso sentito parlare di grandi investimenti nel nosocomio faentino: viene quasi sempre omesso che si tratta di messe a norma di legge di reparti che altrimenti non sarebbero praticabili, altre spese sono rivolte ad attrezzare attività ambulatoriali ad orario, ben poche risorse sono mirate quindi a sostenere le specialità con possibilità di ricovero.
Ci aspetta un quindi compito durissimo per invertire una tendenza che vede penalizzata la nostra città: mi impegno insieme a tutta la lista che mi sostiene ad aprire un confronto forte forte e serrato per cambiare una condizione davvero inaccettabile.
Gilberto Bucci
Candidato a Sindaco di Faenza
Candidato a Sindaco di Faenza